Premesso che le aspettative erano ben altre devo dire che dopo parecchi ascolti a mio avviso il disco non è così tragico come in molti dicono.
I pezzi death non saranno clamorosi ma si ascoltano senza problemi mentre quelli più sperimentali e 'industrialoidi' lasciano un po' il tempo che trovano.
Niente male Beauty Meets Beast, Blades for Baal, Exsisto Vulgorè e il singolo Nevermore.
Per quanto riguarda i brani più moderni mi sento di salvare Destructors, mentre Radikult è veramente una schifezza degna dei peggiori Genitortures.
Trascurabili anche Too Extreme e Profundis, mentre I Am Morbid è un mid-tempo che magari funzionerà bene in sede live ma su disco l'ho trovata troppo ripetitiva.
Ma a parte questo, è davvero un piacere risentire David Vincent dietro al microfono, il paragone con Steve Tucker (che ho sempre trovato terribilmente anonimo) è davvero impietoso.
Credo sia giusto aspettare il prossimo disco prima di fasciarsi troppo la testa, magari senza pretendere un nuovo Altars of Madness che tutti sappiamo non arriverà più.
[Modificato da enry.70 23/07/2011 11:37]