Etichette, sub generi, stili musicali diversi

Iron Ghost
00mercoledì 11 maggio 2011 09:25
Nei meandri delle definizioni assurde

Oltre a godere di una copertura mondiale, il metal è famoso anche e soprattutto per le più disparate etichette e sotto-generi.
Spesso questi stili musicali creano delle forti e nette divisioni tra gli appassionati, alle volte vere e proprie "guerre" tra i difensori del "vero" [SM=x2567183] metal e gli estremisti sonori.

Voi come avete vissuto questa situazione? Siete tra quelli che amano le etichette oppure non ve ne frega una mazza e pensate siano solo un pretesto per confondere le idee?
Inoltre, cosa abbastanza interessante, come giudicate i metallari appassionati di generi metal che voi non amate?
@mad4thrash@
00mercoledì 11 maggio 2011 10:29
le etichette sono utili per capire in che ambito si muove una band, e al di là di definizioni assurde (hollywood metal o film score metal che sia [SM=x2567187] ) non ci vedo nulla di male, in fondo il metal è vario e necessita di definizioni specifiche per distinguerne fasi e attitudine. ad esempio c'è chi ama il thrash ma non il tecnothrash, o c'è chi ama il death alla Death ma non il death alla Morbid Angel.

poi che altro mi preoccupa chi mette le etichette prima della qualità musicale, in stile "se è true è figo, altrimenti è da poser" [SM=x2567187]
Blaze of Glory
00mercoledì 11 maggio 2011 10:37
Le persone che sono al di fuori del metal faticano a capire il discorso delle etichette -e parlo anche di persone intelligenti e competenti, eh. A loro sembra in genere assurdo, della serie "fatevi meno pippe mentali e ascoltate la musica"...se non fosse che in generale tutti gli ascoltatori catalogano e scelgono in base alle proprie categorie, solo che spesso non gli danno un nome.
Iron Ghost
00mercoledì 11 maggio 2011 11:10
L'etichetta credo sia un mezzo per facilitare la critica nel catalogare i vari gruppi, in un mondo musicale vastissimo e particolarmente esteso.
Però l'abuso delle definizioni alle volte diventa ridico e privo di buon senso, soprattutto quando viene estremizzato e usato come "vanto".
Nel senso, se arriva un tizio e dice: "io ascolto solo avant-garde black metal, tutto il resto è merda", a parte l'idiozia della frase in se, il tizio in questione afferma di ascoltare black metal suonato e prodotto "bene". Non vedo l'utilità, per come viene usata da lui nello specifico, di spezzettare ancora di più una scena musicale frammentata da sub-generi che sostanzialmente non vogliono dire un cazzo.

Un conto è usare la definizione di etichetta come qualcosa che aiuta a comprendere la musica di una band, un conto è sbandierarla ai quattro venti come pretesto per trollare.
tevildo75
00mercoledì 11 maggio 2011 11:41
Per quanto mi riguarda le etichette servono ma non devono essere usate in maniera eccessiva, perchè altrimenti oltre a scadere nel ridicolo mi danno l' impressione di essere una maniera per sviare quando non si ha idea di quello che si ascolta ( parlo di chi recensisce ).
Una volta c'era Psicho! che ci ironizzò molto sulle etichette e prima di ogni intervista un gruppo poteva avere come genere progressive-avant-extreme-folk metal [SM=x2567201]

Per quanto mi riguarda il giudicare gli altri, non me ne può importare di meno, ognuno è libero di ascoltare ciò che vuole; bisogna essere di mentalità aperta, anche perchè si rischia di perdersi dei grandi gruppi solo perchè fanno un genere metal che di base non piace.
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