Apro questa discussione o spunto di riflessione partendo da un mini documentario che ho visto ieri sera.
Era basato sull'evoluzione della musica negli anni 70, periodo nel quale si sono formati o hanno iniziato a formarsi i diversi generi musicali più importanti che abbiamo anche oggi (non discuto questa affermazione perchè non ne sono in grado. Magari qualcuno più competente può parlarne in modo approfondito).
Il documentario in se non è stato male, per quanto a volte molto veloce su molti passaggi, ma non aveva uno scopo prettamente didattico.
Voleva mostrare come gli anni 70 siano stati fondamentali per la musica dei decenni seguenti. In particolare si è voluto mettere un accento sul punk come movimento ribelle, che rompe le regole, che se ne frega della musica circostante e dei suoi schemi (anche questa affermazione dovrebbe essere discussa in modo approfondito da chi se ne intende).
Ora, ciò cui voglio parare si discosta un po' da questo.
Al termine del documentario il critico musicale intervistato (un inglese, mi pare si chiami Hospins o Hospkins una roba del genere) dice: "alla fine però anche i movimenti più estremi, non importa quanto grideranno e di quanto oltrepasseranno i limiti, verranno inglobati nel mainstream e resi fenomeni commerciali a tutti gli effetti" (non è una citazione vera e propria ma il concetto è quello).
Ora, riflettendoci, ho pensato all'heavy e alcune cose in effetti mi sembravano coincidere.
Il Metal nel vero e proprio senso della parola possiamo datarlo con l'inizio degli anni '80. Alcune band avevano già una certa storia, ma chi cambia le carte in tavola sono (penso sicuramente) Metallica e Slayer. Sono più veloci, sono più cattivi, trattano temi "duri".
Tempo 10 anni e i primi diventano mainstream (Black Album) e anche i secondi, per quanto conservino più o meno il loro stile originario diventano un fenomeno planetario (gli stadi e i festival li riempiono da soli).
Dal trash si passa al death e poi si finisce nel Black. Il black cambia ancora le carte in tavola, parla di satanismo, i concerti sono spesso brutali con rese scenografice di dubbio gusto (rispetto alla mentalità del tempo) e supera ulteriormente le barriere.
Addirittura si arriva all'Inner Circle, con tutti i fatti che conosciamo.
Anche qui però, 10 anni dopo, magari qualcosa in più, non fa alcun scalpore vedere cd cover con Cristi capovolti, simboli satanici e via dicendo. E già prima c'era chi aveva portato tutto questo nella scena main (Manson che fa il video di Anti-Christ Superstar è di fine anni 90...).
Ora, possiamo condividere o confutare la frase sopra citata? Ovvero, è possibile affermare che, nel bene o nel male, di riffa o di raffa, anche il metal nei suoi generi e sottogeneri pur cercando di andare oltre è stato ridotto a puro fenomeno commerciale e inglobato nel mainstream?
Una precisazione: con mainstream non intendo necessariamente che i video di Dimmu Borgir finiscano su MTv.
Intendo in senso lato, legato alle case discografiche, ai festival che raccolgono decine di migliaia di fan ovunque (nel mentre esistono solo in europa non so quanti festival metal) and so on.
Seconda precisazione: non sono un esperto di musica o storia della musica. Se ho scritto o riportato cacate vi prego di non prendervela e di correggermi.