Musica e politica

enry.70
00venerdì 20 maggio 2011 11:21
Come vi ponete nei confronti della musica politicizzata? Mi riferisco per esempio al 'destrume' tipico di alcune frange del metal estremo (NSBM) o al 'sinistrume' di certo hardcore/punk.
Politica al servizio della musica o musica al servizio della politica?
Teatro o propaganda?
Riuscite a scindere le due cose oppure trovate irritante questo tipo di proposta?


tevildo75
00venerdì 20 maggio 2011 11:23
Re:
enry.70, 20/05/2011 11.21:

Come vi ponete nei confronti della musica politicizzata? Mi riferisco per esempio al 'destrume' tipico di alcune frange del metal estremo (NSBM) o al 'sinistrume' di certo hardcore/punk.
Politica al servizio della musica o musica al servizio della politica?
Teatro o propaganda?
Riuscite a scindere le due cose oppure trovate irritante questo tipo di proposta?





Ecco la mia risposta si racchiude tutta lì, mi stanno sulle palle questo tipo gruppi, piuttosto preferisco le spade e Satana [SM=x2567201]
Iron Ghost
00venerdì 20 maggio 2011 11:33
Le band politicamente schierate, quelle che si servono della musica per esprimere sottobanco le proprie ideologie, sia di destra che di sinistra, non le ho mai sopportate più di tanto.
La musica è un mezzo di comunicazione, deve nascere dal cuore e deve prima di tutto soddisfare chi la crea.
Uno che ti spiattella in faccia le sue idee politiche mascherate con la musica, per me non tratta la musica con correttezza.
Questa gente deve cambiare mestiere, indossare il doppiopetto e andare in piazza o in parlamento ad inculcare il proprio punto di vista.
E' troppo facile vestire i panni dei “musicisti” e indottrinare i pecoroni.
@mad4thrash@
00venerdì 20 maggio 2011 11:57
mmm.. dipende fino a che punto, e con che scopo. da che mondo è mondo l'arte è espressione dell'uomo e delle sue idee, tanti capolavori letterari del passato offrivano una visione personale dell'autore riguardo alla società, all'umanità.. ed oggi vengono considerati capolavori proprio perchè fotografavano un'epoca, un movimento, un'idea. l'arte è scontro, è forza, è ribellione, è il cercare di trasmettere il proprio pensiero, la propria emozione, la propria visione della vita. john lennon non sarebbe john lennon se non fosse diventato simbolo del pacifismo, idem dicasi per geni assoluti e riconosciuti come hendrix, joplin, jefferson airplane, eagles.. gli stessi the doors facevano politica, a modo loro. lo hanno fatto i metallica con la loro cinica visione del mondo nero e legato alle tradizioni religiose senza senso, lo hanno fatto i gruppi hardcore grind come i napalm death.. lo ha fatto tutto il thrash che è stato uno dei movimenti più sociali e politicizzati che il metal abbia mai partorito (il nucleare, la pena di morte, l'inquinamento, la degradazione urbana, l'attacco alla politica repubblicana anni '80, la censura), lo hanno fatto i sepultura che con le temaiche sociali hanno fatto successo in tutto il mondo.. lo hanno fatto gli obituary con il loro messaggio ecologista..

insomma lo trovo naturale ed umano.. e assolutamente necessario e fisiologico. ovvio, detesto l'idea di andare a vedere un concerto e beccarmi un comizio, tantopiù se dovessero esserci indicazioni di "voto", però è evidente che i sodom non sarebbero i sodom di oggi se non avessero dedicato un album alla follia delle guerre, e che i metallica non sarebbero stati la voce di una generazione se non avessero scritto testi così sociali.

qual'è la discriminate? il gusto personale e la capacità di portare dibattito. io non rispetto chi propaganda ideologia nazista, razzista o fascista, lo trovo squallido, antistorico ed ignorante. quindi se posso evito di finanziarlo. stimo invece chi usa la musica per crescere, discutere, porre problemi, cercare il dialogo, tendere ad una società più equa e giusta.

non capisco e mai capirò chi dice che musica e politica non devono mai incontrarsi. se uno sente di esprimere certe opinioni è libero di farlo, così come l'ascoltatore è libero di scegliere se ascoltare musica impeganata o meno.
Iron Ghost
00venerdì 20 maggio 2011 12:18
Re:
@mad4thrash@, 20/05/2011 11.57:

mmm.. dipende fino a che punto, e con che scopo. da che mondo è mondo l'arte è espressione dell'uomo e delle sue idee, tanti capolavori letterari del passato offrivano una visione personale dell'autore riguardo alla società, all'umanità.. ed oggi vengono considerati capolavori proprio perchè fotografavano un'epoca, un movimento, un'idea. l'arte è scontro, è forza, è ribellione, è il cercare di trasmettere il proprio pensiero, la propria emozione, la propria visione della vita. john lennon non sarebbe john lennon se non fosse diventato simbolo del pacifismo, idem dicasi per geni assoluti e riconosciuti come hendrix, joplin, jefferson airplane, eagles.. gli stessi the doors facevano politica, a modo loro. lo hanno fatto i metallica con la loro cinica visione del mondo nero e legato alle tradizioni religiose senza senso, lo hanno fatto i gruppi hardcore grind come i napalm death.. lo ha fatto tutto il thrash che è stato uno dei movimenti più sociali e politicizzati che il metal abbia mai partorito (il nucleare, la pena di morte, l'inquinamento, la degradazione urbana, l'attacco alla politica repubblicana anni '80, la censura), lo hanno fatto i sepultura che con le temaiche sociali hanno fatto successo in tutto il mondo.. lo hanno fatto gli obituary con il loro messaggio ecologista..

insomma lo trovo naturale ed umano.. e assolutamente necessario e fisiologico. ovvio, detesto l'idea di andare a vedere un concerto e beccarmi un comizio, tantopiù se dovessero esserci indicazioni di "voto", però è evidente che i sodom non sarebbero i sodom di oggi se non avessero dedicato un album alla follia delle guerre, e che i metallica non sarebbero stati la voce di una generazione se non avessero scritto testi così sociali.

qual'è la discriminate? il gusto personale e la capacità di portare dibattito. io non rispetto chi propaganda ideologia nazista, razzista o fascista, lo trovo squallido, antistorico ed ignorante. quindi se posso evito di finanziarlo. stimo invece chi usa la musica per crescere, discutere, porre problemi, cercare il dialogo, tendere ad una società più equa e giusta.

non capisco e mai capirò chi dice che musica e politica non devono mai incontrarsi. se uno sente di esprimere certe opinioni è libero di farlo, così come l'ascoltatore è libero di scegliere se ascoltare musica impeganata o meno.




Più che giusto, appunto per questo tutte le band che hai citato non esprimono il loro punto di vista direttamente (tant'è vero che ad un primo ascolto è abbastanza difficile afferrare il vero senso dei testi), ma lo miscelano con la musica.
Non è vera politica però, usano solo esprimere il loro punto di vista in maniera romanzata.
Le band politicamente schierate sono quelle finanziate e legate ai partiti, quelle che riescono ad aggregare gli skins più violenti con i black metallers più estremi, quelle che movimentano le masse urlano chiaro e tondo l'ideologia di appartenenza.
Come ogni cosa, se presa seriamente diventa estremamente pericolosa.
Perché se i Metallica ti fanno aprire gli occhi verso un certo tipo di società marcia, è altrettanto vero che con i Waffen SS rischi di diventare uno squilibrato neonazista pronto a picchiare in branco il primo marocchino che ti capita sotto tiro.
@mad4thrash@
00venerdì 20 maggio 2011 12:27
Re: Re:
Iron Ghost, 20/05/2011 12.18:




Più che giusto, appunto per questo tutte le band che hai citato non esprimono il loro punto di vista direttamente (tant'è vero che ad un primo ascolto è abbastanza difficile afferrare il vero senso dei testi), ma lo miscelano con la musica.
Non è vera politica però, usano solo esprimere il loro punto di vista in maniera romanzata.
Le band politicamente schierate sono quelle finanziate e legate ai partiti, quelle che riescono ad aggregare gli skins più violenti con i black metallers più estremi, quelle che movimentano le masse urlano chiaro e tondo l'ideologia di appartenenza.
Come ogni cosa, se presa seriamente diventa estremamente pericolosa.
Perché se i Metallica ti fanno aprire gli occhi verso un certo tipo di società marcia, è altrettanto vero che con i Waffen SS rischi di diventare uno squilibrato neonazista pronto a picchiare in branco il primo marocchino che ti capita sotto tiro.




il discorso in effetti è difficile da affrontare perchè, citando luttazzi, ognuno di noi fa politica per il semplice fatto che interagisce con gli altri, con la società e con le persone.

se la guardiamo dal punto di vista che dici tu hai ragione, come sottolineato non mi piacerebbe andare ad un concerto e sentirmi invece un comizio elettorale o delle indicazioni di voto evidenti. una cosa è dire "le cose fanno schifo, ci vuole più impegno sociale e aiuti alle fasce più deboli", un altro è fare propaganda elettorale. senza contare che chi ti parla di una società più giusta e tollerante difficilmente creerà mostri, mentre certi pseudonazisti da sagra sicuramente hanno una responsabilità enorme nel l'agitare le masse e creare disordine.
tevildo75
00venerdì 20 maggio 2011 20:13
Porto un esempio più diretto, come Fascist pig dei Suicidal Tendencies, ora se per ipotesi fossi fascista, non potrei mai amare questa canzone a prescindere, anche se musicalmente fosse un capolavoro e questo gruppo sarebbe per me morto. Per questo che la politica non ci deve entrare in maniera così diretta nella musica. Potrebbe essere una contraddizione, perchè la musica è anche un veicolo di idee, però ci sono dei paletti da fissare.
enry.70
00sabato 21 maggio 2011 08:57
Sono sincero, non ho mai avuto un'idea precisa sulla questione anche perchè sono sempre riuscito a scindere le due cose, giusto o sbagliato che sia. Molte delle cose che avete detto sono senza dubbio condivisibili e di buon senso, anche se il discorso è sicuramente più complesso del 'ok le bands di sinistra no a quelle di destra', o viceversa.
Premesso che io preferirei che musica e politica non si incontrassero la prima cosa da fare è distinguere il 'teatro' dalla propaganda, anche perchè parlare della Seconda Guerra Mondiale magari anche in termini un po' ambigui non necessariamente significa essere nazisti o fare apologia.
Facciamo qualche esempio: io sono di sinistra, però il nuovo disco dei Disiplin (il cui titolare si dichiara ideologo nazista...pagliaccio,scemo,coglione [SM=x2567187] ) mi piace.
Devo rinunciare a un disco che mi piace perchè è stato inciso da un coglione?
Ma soprattutto, 'Radikale Randgruppe' è stato censurato e boicottato da alcune riviste e da diversi distributori...Censura? Nel 2011?
Uh, il pensiero e la società democratica palesa, a volte, non poche storture...
Se poi esistono persone che dopo aver ascoltato un disco NSBM escono e picchiano un senegalese il problema sono loro perchè, quasi sicuramente, quel senegalese lo avrebbero picchiato lo stesso, musica o non musica. Qualcuno di voi ha mai sacrificato un gatto a Satana dopo aver ascoltato un disco dei Deicide? Credo di no.

Usciamo un attimo dalla musica: pochi giorni fa Lars Von Trier, regista che mi piace da sempre, si lascia scappare un "sono un po' nazista..." e viene sbattuto fuori da Cannes (e anche qui ci sarebbe da discutere)...Dovrei depennare Von Trier dai miei registi preferiti o magari gettare nella spazzatura il dvd di 'Antichrist'?

E' per questo che parlavo di questione complessa e spinosa: provocatori, censori, propaganda, teatro, coglioni, ragazzini esaltati e gente ottenebrata da ideologie morte e sepolte.
Ed è anche per questo che preferirei che musica e politica restassero lontane, ma se proprio non ci riescono, beh, alla fine io ascolto e compro musica e di cosa pensano e dicono i musicisti mi è sempre interessato meno di zero. Scelta discutibile, me ne rendo conto...Però la censura no, non la sopporto in nessuna delle sue forme, la trovo antistorica e 'ignorante' al pari di chi fa apologia nazista o stalinista. Detto questo, capisco perfettamente il fastidio e l'irritazione (in parte anche miei) che tante persone provano nei confronti di certe bands...Insomma, ho scritto un mezzo wallpost senza dire quasi un cazzo... [SM=x2567255]
Iron Ghost
00sabato 21 maggio 2011 13:36
Re:
enry.70, 21/05/2011 08.57:

Sono sincero, non ho mai avuto un'idea precisa sulla questione anche perchè sono sempre riuscito a scindere le due cose, giusto o sbagliato che sia. Molte delle cose che avete detto sono senza dubbio condivisibili e di buon senso, anche se il discorso è sicuramente più complesso del 'ok le bands di sinistra no a quelle di destra', o viceversa.
Premesso che io preferirei che musica e politica non si incontrassero la prima cosa da fare è distinguere il 'teatro' dalla propaganda, anche perchè parlare della Seconda Guerra Mondiale magari anche in termini un po' ambigui non necessariamente significa essere nazisti o fare apologia.
Facciamo qualche esempio: io sono di sinistra, però il nuovo disco dei Disiplin (il cui titolare si dichiara ideologo nazista...pagliaccio,scemo,coglione [SM=x2567187] ) mi piace.
Devo rinunciare a un disco che mi piace perchè è stato inciso da un coglione?
Ma soprattutto, 'Radikale Randgruppe' è stato censurato e boicottato da alcune riviste e da diversi distributori...Censura? Nel 2011?
Uh, il pensiero e la società democratica palesa, a volte, non poche storture...
Se poi esistono persone che dopo aver ascoltato un disco NSBM escono e picchiano un senegalese il problema sono loro perchè, quasi sicuramente, quel senegalese lo avrebbero picchiato lo stesso, musica o non musica. Qualcuno di voi ha mai sacrificato un gatto a Satana dopo aver ascoltato un disco dei Deicide? Credo di no.

Usciamo un attimo dalla musica: pochi giorni fa Lars Von Trier, regista che mi piace da sempre, si lascia scappare un "sono un po' nazista..." e viene sbattuto fuori da Cannes (e anche qui ci sarebbe da discutere)...Dovrei depennare Von Trier dai miei registi preferiti o magari gettare nella spazzatura il dvd di 'Antichrist'?

E' per questo che parlavo di questione complessa e spinosa: provocatori, censori, propaganda, teatro, coglioni, ragazzini esaltati e gente ottenebrata da ideologie morte e sepolte.
Ed è anche per questo che preferirei che musica e politica restassero lontane, ma se proprio non ci riescono, beh, alla fine io ascolto e compro musica e di cosa pensano e dicono i musicisti mi è sempre interessato meno di zero. Scelta discutibile, me ne rendo conto...Però la censura no, non la sopporto in nessuna delle sue forme, la trovo antistorica e 'ignorante' al pari di chi fa apologia nazista o stalinista. Detto questo, capisco perfettamente il fastidio e l'irritazione (in parte anche miei) che tante persone provano nei confronti di certe bands...Insomma, ho scritto un mezzo wallpost senza dire quasi un cazzo... [SM=x2567255]




Anche per me vale lo stesso. A me piace il black metal, essendo una passione non riesco a dire di no al NSBM, anche con idee molto lontane dall'estrema destra. Lo stesso vale per tanti altri generi: ascolto depressive ma non sono depresso e non voglio suicidarmi, ascolto black metal e death metal satanico ma non sono un satanista, ascolto brutal death metal ma non vado in giro con una motosega sottobraccio a decapitare le persone, etc.
Dipende tutto dal buon senso del singolo individuo, ma la politica è un argomento decisamente più importante e potenzialmente più "pericoloso" dei temi trattati in generale da tutte le varie correnti metal.
Abbiamo toccato casi estremi, ma vorrei provare a fare un esempio meno a senso unico: sono un ragazzino di 15 anni e non ho le idee chiare sulla politica. Mi avvicino al metal e incomincio ad ascoltare black. Ad un certo punto scopro il NSBM, incominciando anche a interessarmi ai temi politici di destra. Passano gli anni e divento un dirigente di un'azienda. Anche se non ho la testa rasata a zero, una svastica tatuata sul cuore e non vado a tirare calci ai rom... potrei, esempio, non assumere nella mia azienda nessuna persona di colore, razza e credo religioso diverso dal mio.
Questo per me è prima di tutto una grossa infamata, poi è anche un esempio, forse stupido, di come esiste la possibilità di "lobotomizzare" le menti giovani secondo il messaggio musicale politicizzato.
@mad4thrash@
00lunedì 23 maggio 2011 09:18
Premesso che sono di principio contrario alla censura, credo si possa distinguere un pò la faccenda fra "censura preventiva" e "censura motivata" (sempre considerandola come scelta personale e non come un'imposizione a tutti)

ogni band ha il diritto di esprimere le proprie idee, ogni rivista ha il diritto di pubblicizzare le band, ed ogni metallaro ha il diritto di acquistare ciò che preferisce. detto questo, a me non preoccupano particolarmente le band politicamente estremiste, nelle maggior parte dei casi risultano innocue, però mai mi sognerei di sponsorizzare (come acquirente o come eventuale giornalista) una band dichiaratamente nazista o razzista che partecipa attivamente ad una politica che considero pericolosa, o che fa parte di un movimento skin di estrema destra. almeno di principio, anche se il cd dovesse essere un capolavoro mai sentito prima. al massimo lo scarico [SM=x2567204]

questo ad esempio esclude i dissection, il cui (fu) leader era un (musicalmente talentuoso) idiota assassino che però non mi ha mai dato l'impressione di essere un novello hitler. o gli emperor, nelle cui file ha militato gente poco raccomandabile. burzum invece già mi infastidisce con le sue sparate razziste e la sua propaganda a favore del fronte nazionalista pagano norvegese o quel cazzo che è. fortunatamente ho sempre considerato varg CHRISTIAN [SM=x2567187] una merdina ed il suo talento musicale inferiore a quello di un bue al pascolo, quindi il problema manco si pone.

in generale diciamo che dipende tutto esclusivamente dalla propria coscienza: ad ognuno il suo e ad ognuno la facoltà di valutare autonomamente chi finanziare [SM=x2567204]
Boudicca89
00mercoledì 25 maggio 2011 15:56
Credo che l'estremismo sia in generale sbaglito, spesso però la musica diventa anche una guida, soprattutto per gli adolescenti.
Non sono daccordo con i gruppi che inneggiano al razzismo o a varie forme di violenza,soprattutto di regressione ma secondo me trattare attraverso la musica temi sociali, quindi di conseguenza parzialmente politici non è sbagliato, può diventare invece un aiuto, in fondo si "elargisce" per così dire cultura, idee, tante riflessioni dirverse che secondo me, fanno solo del bene specialmente alle generazioni come la mia e quello che verranno. La musica diventa un punto di riferimento, una certezza, è chiaro che un giovane non debba dare per oro colato tutto quello che dicono i suoi gruppi, ma sostanzialmente la musica è sempre una rivoluzione culturale, è libertà.
La musica dovrebbe essere un movimento artistico culturale quindi se le idee rimangono legate al concetto di rispetto e buon senso approvo questi gruppi. (Qualche anno fa ascoltavo molto i 99posse e modena city ramblers, rino gaetano,gaber ecc. provenendo da una famiglia profondamente comunista è quella la musica che ho sempre ascoltato e mi ha solo giovato!)
The Real Deal
00mercoledì 22 giugno 2011 11:04
Le uniche due band politiche che ascolto/ho ascoltato sono i CCCP e i RATM. Onestamente, mi da fastidio solo quando si incita all'odio verso qualcuno o qualcosa.
Blaze of Glory
00mercoledì 22 giugno 2011 12:25
Non ascolto i RATM perché non mi piace la loro musica, ho letto qualche testo e l'ho trovato insulso, fuorviante e populista. Stica. Sul black metal il discorso è molto più complicato: il satanismo va bene e il nazismo no? Resto dell'idea che i testi BM debbano necessariamente essere "diversi", altrimenti puoi anche suonare liscio e non cambia niente. Sono per la massima libertà agli artisti - non mi capita di ascoltare queste band per motivi legati ai generi, tutto qui.

Anzi, ripensandoci: Iced Earth. Jon Schaffer è un porco nazionalista americano, imperialista di staminchia, convinto che ci sia un complotto sionista e poi non so come continua la storia perché ho mentalmente sillabato "vaffanculo" e chiuso la pagina...beh, qualcosa degli IE me lo ascolto volentieri, per carità.

Comunque, non diciamo puttanate: la rivista/webzine ha il DOVERE, non il diritto, di trattare le band, anche se credono che la via della purificazione sia inculare feti morti. Non si scappa.
@mad4thrash@
00mercoledì 22 giugno 2011 15:05
beh, sul diritto/dovere ci sarebbe da discutere, le riviste musicali non sono organi di infromazione come le testate giornalistiche che trattano di attualità e politica, scelgono la loro linea editoriale e amen, poi sta al compratore decidere se preferisce un giornale asettico che parla di tutto o un giornale schierato che predilige certe tematiche e ne condanna altre. io sinceramente una intervista a burzum la accettarei, ma la tratterei come lo trattò la archini anni fa su metal hammer (metal hammer [SM=x2567187] ), sputtanandolo ad ogni risposta. essere chiusi musicalmente può essere più che deleterio per un giornalista musicale, ma neanche che con la scusa del diritto di parola accettare i deliri e le teorie naziste del primo idiota pittato che passa.
Blaze of Glory
00mercoledì 22 giugno 2011 15:13
Se vuoi considerarti un giornalista non puoi avere atteggiamenti di questo tipo. Certo, chi scrive per queste riviste normalmente non è giornalista iscritto all'albo, quindi può fare il cazzo che gli pare.
@mad4thrash@
00mercoledì 22 giugno 2011 15:21
Re:
Blaze of Glory, 22/06/2011 15.13:

Se vuoi considerarti un giornalista non puoi avere atteggiamenti di questo tipo. Certo, chi scrive per queste riviste normalmente non è giornalista iscritto all'albo, quindi può fare il cazzo che gli pare.




se fai l'opinionista anche si, in fondo nessuno obbliga sallusti a intervistare di pietro nè l'unità è obbligata a chiedere pareri a la russa. o, volendo, nessuno obbliga nessuno ad accettare interviste o a parlare di sette sataniche che sacrificano koala impalati al dio della caciotta ammuffita. e se lo fanno non hanno assolutamente il dovere di parlarne bene. altrimenti come giudichi la priorità di una band rispetto ad un altra? io come giornalista/non giornalista ho il diritto se non il dovere di decidere chi trattare sulle mie pagine, fatto salvo le imposizioni delle etichette che spingono determinati gruppi. ma nel caso, posso benissimo decidere di dedicare una pagina ad un gruppo folk messicano che parla di gelato al lampone piuttosto che di una banda di neonazisti che sclera sugli ebrei. o per parcondicio devo far uscire una fanzine di 5000 pagine che si occupi di tutte le band al mondo? la realtà è che i giornali sono fatti per essere venduti, poi sta alla redazione decidere se occuparsi di gruppi che si occupano di musica o cercare lo scoop con l'ennesimo delirio nazionalistico.
Blaze of Glory
00mercoledì 22 giugno 2011 15:54
Ma parliamo di mezzi di informazione o di mezzi di ideologia? Sallusti, l'Unità etc sono considerati un male da sopportare, ma l'obiettivo deontologico è un altro.
La verità è questa: una rivista di musica può fare poche scelte, se deontologicamente corrette.
1) che genere/generi trattare
2) all'interno di questo genere, dare rilevanza alle band che vendono di più/che fanno dischi migliori/un mix delle due cose.

Fine delle possibilità di scelta del bravo giornalista musicale. Il resto è ideologia.
@mad4thrash@
00mercoledì 22 giugno 2011 16:09
Re:
Blaze of Glory, 22/06/2011 15.54:

Ma parliamo di mezzi di informazione o di mezzi di ideologia? Sallusti, l'Unità etc sono considerati un male da sopportare, ma l'obiettivo deontologico è un altro.
La verità è questa: una rivista di musica può fare poche scelte, se deontologicamente corrette.
1) che genere/generi trattare
2) all'interno di questo genere, dare rilevanza alle band che vendono di più/che fanno dischi migliori/un mix delle due cose.

Fine delle possibilità di scelta del bravo giornalista musicale. Il resto è ideologia.




beh, io intanto premetto che l'ideologia non è di per se un male assoluto (ci torno fra poco)

però le scelte di un bravo giornalista musicale sono quelle che hai detto, e fra esse c'è anche se decidere di dare spazio ai gruppi migliori o a chi vende di più o a chi ti fa vendere di più o a chi fa parlare di se o a chi porta avanti un messaggio interessante e potenzialmente costruttivo per la scena.

onestamente i deliri di burzum li considero parte della sua inutilità musicale, da blackster agli esordi faceva cagare gli stitici e fosse stato per me non avrebbe ricevuto un decimo delle attenzioni tributategli. al contrario non seguo i behemoth ma dalle interviste ho letto pensieri logici, ragionamenti magari non condivisibili ma con una base di appoggio. fra i due gruppi mi sembra logico e scontato capire chi sceglierei per una intervista. che poi a qualcuno interessi come varg si strappa i peli del culo è un problema suo, al massimo si comprerà una rivista trvenoweggiablechmetaleivlmaniloquent e avrà pane per i suoi denti, io da potenziale giornalista preferisco supportare una scena che vedo più sensata e costruttiva.. non è una questione di censura, censura è cercare di impedire ad un artista di parlare a chiunque perchè non si è d'accordo con lui, io semplicemente lo ignoro e se proprio devo parlarne ne parlo male.

sull'ideologia ti dico, non la trovo una cosa così deleteria, non si può sempre ridurre il tutto al mercato.. ho più stima di qualcuno che si schiera motivando (quindi escludiamo i prezzolati che scrivono per le testate private del premier) piuttosto che di qualcuno che scrive di band che non gli interessano solo perchè così vende due copie in più.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:53.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com