Old Man's Child

Iron Ghost
00martedì 7 giugno 2011 08:12


Altro nome norvegese di buona fama, conosciuti anche per i numerosi cambi di line-up.

Discografia
In the Shades of Life (demo)
Born of the Flickering
The Pagan Prosperity
Ill-natured Spiritual Invasion
Devil's Path / In the Shades of Life (split)
Revelation 666: the Curse of Damnation
In Defiance of Existence
Vermin Full-length
Slaves of the World
enry.70
00martedì 7 giugno 2011 09:12
Belli i primi due, che forse sono i più sottovalutati. Born e The Pagan li ascolto volentieri ancora oggi.
Dischi di buon livello anche dopo, anche se gli ultimi sono un po' troppo 'modaioli' (produzione perfetta, esecuzione ottima, incremento delle parti sinfoniche ecc...). Insomma, per me molto meglio agli esordi, ma vale per il 90% delle bands black della vecchia guardia.
Iron Ghost
00martedì 7 giugno 2011 09:31
Re:
enry.70, 07/06/2011 09.12:

Belli i primi due, che forse sono i più sottovalutati. Born e The Pagan li ascolto volentieri ancora oggi.
Dischi di buon livello anche dopo, anche se gli ultimi sono un po' troppo 'modaioli' (produzione perfetta, esecuzione ottima, incremento delle parti sinfoniche ecc...). Insomma, per me molto meglio agli esordi, ma vale per il 90% delle bands black della vecchia guardia.




Questo è un buon spunto di discussione.
Il black della vecchia scuola, quello considerato "puro", è morto del tutto? Perché un genere elitario, nato con l'unico intento certo di soddisfare poche persone, ha dovuto subire una diffusione commerciale del genere?
tevildo75
00martedì 7 giugno 2011 10:24
Disreto gruppo, nato sulla scia della prima ondata black, concordo con Henry sulla loro evoluzione e sinceramente visto la notevole somiglianza con i Dimmu non ne capisco più il senso , dal momento che Gader è appunto un loro membro.
Per il discorso del black puro, credo che il nodo centrale sia proprio l' aspetto musicale, nel senso che all' inizio era un movimento con un proprio credo, ma con il passare degli anni e visti anche gli accadimenti spesso tragici, chi si riteneva musicista e voleva avere un suo percorso abbia dovuto per forza staccarsi dal concetto primordiale di black.
Cosa che è avvenuta al 90% delle persone che ne hanno fanno parte.
Iron Ghost
00martedì 7 giugno 2011 12:14
Re:
tevildo75, 07/06/2011 10.24:

Disreto gruppo, nato sulla scia della prima ondata black, concordo con Henry sulla loro evoluzione e sinceramente visto la notevole somiglianza con i Dimmu non ne capisco più il senso , dal momento che Gader è appunto un loro membro.
Per il discorso del black puro, credo che il nodo centrale sia proprio l' aspetto musicale, nel senso che all' inizio era un movimento con un proprio credo, ma con il passare degli anni e visti anche gli accadimenti spesso tragici, chi si riteneva musicista e voleva avere un suo percorso abbia dovuto per forza staccarsi dal concetto primordiale di black.
Cosa che è avvenuta al 90% delle persone che ne hanno fanno parte.




Credo che ad un certo punto si siano accorti che il black venduto come forma musicale “normale” e alla portata della massa poteva teoricamente interessare anche una certa parte dei metallari, portando di conseguenza dei soldi (quando al massimo nelle forme primordiali si poteva puntare ad album autoprodotti).
Il problema però è a monte, come forma "artistica". Essendo uno dei generi per antonomasia più estremi e volutamente anti commerciali (nel vero senso del termine), se lo rendi comune non puoi far a meno di collocarlo in un contesto che lo stravolge.
Questo è un dato che viene fuori anche dal semplice apprezzamento: se prendi un campione di 100 metallari e gli chiedi cosa ne pensano del black, sono sicuro che il 90% risponderà negativamente.
E sono metallari, gente che condivide gli stessi gusti dei black metallers.

La cosa peggiore per una corrente musicale così aggressiva e genuina è la normalizzazione, renderlo banale, scontato, andare ad un festival di grandi dimensioni e trovarsi sul palco gli Immortal o i Dimmu.
Ma non è un discorso che riguarda le ambizioni dei musicisti (che è assolutamente giusto e condivido) oppure di motivazioni di superiorità (anche perché non c’è nulla di superiore in questo genere).
tevildo75
00martedì 7 giugno 2011 12:23
Non sono molto d' accordo, perchè già il fatto di aver voluto scegliere un mezzo come la musica, vuol dire che il messaggio vuole essere condiviso da altri. Piuttosto credo che dopo l' inaspettata popolarità del genere i più talentuosi si sono accorti che ci avrebbero anche potuto campare con la musica e per farlo bisognava tagliare i ponti con il passato, guarda gli Ulver i Satyricon i Dimmu Borgir, Ishan, Galder e molti altri che prima si professavano satanisti solo per attirare attenzioni su di loro.
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